Le imprenditrici di Assoimprenditori dicono no alla proposta di legge sulle pari opportunità elaborata da Unterberger, Stocker e Gnecchi. Se le tre Signore della politica presentano all’opinione pubblica un documento simile proprio un anno prima delle elezioni, allora, secondo le imprenditrici, non può essere altro che una manovra elettorale. “Non accettiamo che per legge vengano imposti alle aziende degli obblighi con il pretesto di introdurre un dubbio pari trattamento”, si legge in una nota di Assoimprenditori.

Un gruppo di imprenditrici titolari di aziende aderenti ad Assoimprenditori, dopo aver esaminato lunedì sera (5 novembre 2007) la proposta di legge ed averne discusso esaurientemente, ha concordato che le aziende non possono più accettare nuove imposizioni, compiti ed appesantimenti dell’attività. Prescrivere per legge ad un’azienda se e quanto personale part-time deve assumere, è inconcepibile. Già da anni moltissime aziende, indipendentemente se gestite da uomini o da donne, hanno cercato di assumere personale part-time. Molte candidate volevano certo un posto part-time, ma nove donne su dieci non volevano essere assicurate, perché altrimenti avrebbero perso le agevolazioni economiche previste dalla Provincia autonoma per i soggetti socialmente deboli.

Maria Niederstätter di Bolzano, Christine Zuenelli-Loacker di Renon e Anni Graus di Vipiteno, che collaborano con vari incarichi in seno ad Assoimprenditori ed al Collegio Costruttori, sollecitano, anche a nome di altre colleghe delle aziende associate, le tre rappresentanti politiche ad impegnarsi realmente perché le donne raggiungano effettivamente la parità. Molteplici sono le tematiche a cui potrebbero interessarsi, quali ad es. la realizzazione ed il sostegno di asili nido (per cui da anni con grandi difficoltà Assoimprenditori si sta impegnando con iniziative a Bolzano, Laives e Bressanone), l’aumento delle pensioni minime per le madri che lavoravano e soprattutto una migliore formazione delle donne. Il reinserimento nel mondo del lavoro delle donne dopo la maternità richiede grande impegno ed attenzione, in quanto in economia non è l’essere uomo o donna a fare la differenza, bensì la qualificazione. E le donne ben qualificate avrebbero nell’economia privata non soltanto buone opportunità di reinserimento, bensì anche ottime possibilità di carriera.

I costi, che la legge sulle pari opportunità comporterebbe per le aziende, non sono più accettabili ad alcuna condizione. Le aziende, che producono o offrono servizi, devono confrontarsi ogni giorni con la concorrenza di tutta Europa. Già per questo motivo le aziende devono lavorare in attivo, perché altrimenti vengono escluse dal mercato. Chi al giorno d’oggi impone alle aziende nuovi impegni ed ostacoli, perde di vista la realtà, mette in pericolo le aziende e fa soprattutto un pessimo servizio alle donne che hanno voglia di lavorare, scrive Assoimprenditori. 

Le imprenditrici aderenti ad Assoimprenditori si riservano di invitare personalmente le tre Consigliere provinciali a lavorare una volta per un mese intero in un’azienda in modo tale che si possano fare un quadro realistico del mondo del lavoro e delle esigenze delle donne lavoratrici