Da cinque mesi Assoimprenditori Alto Adige aspetta decisioni coraggiose della Giunta provinciale per riuscire a superare la crisi economica. Christof Oberrauch (Durst e Alupress Spa) saluta con soddisfazione alcune misure previste nel cosiddetto pacchetto anticrisi, quali: il finanziamento dei corsi di formazione per i lavoratori in cassa integrazione, la maggiore dotazione finanziaria delle cooperative di garanzie fidi per le aziende in crisi e la rivalutazione del fondo di rotazione. Ma purtroppo, la Giunta provinciale non ha compreso pienamente la serietà della situazione e si oppone alla riduzione dell’IRAP, che per legge sarebbe possibile. I rappresentanti dell’Associazione hanno trovato poca comprensione anche oggi (mercoledì, 1 aprile 2009) quando con una delegazione del Südtiroler Wirtschaftsring si sono presentati per un’ultima volta in Consiglio provinciale per discutere con alcuni Assessori provinciali delle misure anti-crisi richieste, tra cui ad esempio la temporanea sospensione del contributo sui costi di costruzione.

Il Presidente Oberrauch teme che i politici non abbiano ben chiaro quale pericolo stia correndo la situazione occupazionale in particolare nei settori scossi dalla crisi. I timidi segnali di alleggerimento della crisi a livello nazionale non devono ingannare: l’Alto Adige deve essere ancora colpito pienamente dalla crisi, se anche in ritardo nel tempo. Le imposte come l’IRAP, che penalizzano i datori di lavoro e rappresentano un insostenibile prelievo di liquidità per le aziende, sono semplicemente le misure sbagliate da parte dello Stato e della Provincia per dare sicurezza ai posti di lavoro in periodi di crisi.

Sin dalle elezioni provinciali nell’autunno 2008 le aziende di Assoimprenditori Alto Adige, che danno lavoro a circa 33.000 persone, aspettano che la politica altoatesina segua finalmente l’esempio della vicina provincia di Trento e di numerosi altri governi europei ed internazionali. Il pacchetto anti-crisi in Alto Adige fino adesso è soltanto promesso, ma non ancora approvato, mentre in Trentino sono già stati messi a disposizione 850 milioni di Euro. Se si confronta il prodotto interno lordo dell’Alto Adige con quello di altre regioni e province, il pacchetto anti-crisi dovrebbe essere della stessa misura di quello del Trentino, in altre parole il cinque percento del PIL. A titolo di paragone: la Svezia e la Spagna sostengono la congiuntura con il tre percento, il Presidente USA Obama con il sette percento ed il Giappone addirittura con il 16 percento del PIL.