Comunicato stampa - Imprese e sindacati lo hanno indicato chiaramente: ridurre il peso fiscale a carico di lavoratori ed aziende deve essere il primo obiettivo a cui lavorare tutti insieme per rilanciare la competitività dell’Italia. Stupisce, quindi, la decisione presa ieri (21 novembre 2013) dal governo che rinvia per l’ennesima volta una soluzione definitiva riguardo all’Imu, lasciando soprattutto le aziende in una situazione di incertezza.

“Dobbiamo ritrovare la fiducia, la voglia di fare impresa e quella di contribuire allo sviluppo della società”, dice il Presidente di Assoimprenditori Alto Adige, Stefan Pan (Pan Surgelati Srl). Questo significa anche prendere delle decisioni chiare, che garantiscano stabilità e possibilità di programmare il futuro. “L’abolizione dell’Imu sulla prima casa è una misura certamente importante, ma l’attuazione desta parecchie perplessità. In particolare per quanto riguarda le imprese, non si può condividere l’intenzione di esentare dall’Imu i soli fabbricati agricoli, mentre l’imposta sugli immobili produttivi sarà addirittura superiore a quella pagata nel 2012. Ridurre il peso fiscale sul lavoro significa anche evitare di tassare pesantemente i luoghi in cui l’occupazione viene creata e questo indipendentemente dal settore economico in cui opera l’impresa. Devono valere le stesse regole per tutti: l’esenzione attualmente prevista per le sole imprese agricole va estesa anche alle altre aziende”.

Assoimprenditori è preoccupata anche per il fatto che il costo dell’abolizione dell’Imu sulla prima casa possa essere scaricato ancora una volta sulle aziende attraverso un aumento degli acconti Irap e Ires. “Proprio in questi giorni la Banca Mondiale ha pubblicato il rapporto “Paying Taxes” relativo al 2014. Con una pressione fiscale del 65,8 percento, l’Italia è il Paese in cui le imprese devono pagare in assoluto più tasse in Europa e si trova in 138° posizione su 189 nazioni considerate a livello mondiale. In queste condizioni non è ipotizzabile far pagare ulteriormente chi crea lavoro”, avverte Stefan Pan.

Il Presidente di Assoimprenditori Alto Adige resta comunque fiducioso: “Gli esempi di Paesi che ce l’hanno fatta ad invertire la rotta – la Germania in passato, la Spagna o l’Irlanda più recentemente – dimostrano che scelte coraggiose che riducono il costo del lavoro e le inefficienze della pubblica amministrazione consentono di creare occupazione e benessere”.