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Politiche abitative: le proposte comuni di sindacati e imprese
Comunicato stampa - Presentando il “Patto di sostenibilità per il nostro territorio”, la giunta provinciale ha invitato le parti sociali a presentare le proprie proposte per il futuro dell’Alto Adige. Organizzazioni sindacali e Assoimprenditori Alto Adige hanno preso molto sul serio questo invito e si sono messe attorno a un tavolo per elaborare delle proposte comuni. Oggi a Bolzano, nel corso di una conferenza stampa, sono stati presentati i primi risultati di questo confronto.
Tra i temi più urgenti da affrontare, i rappresentanti dei lavoratori e quelli delle imprese hanno indicato quello del caro-casa. “Per favorire i nostri giovani a trovare casa, mantenere sul territorio i nostri talenti, riportare i cervelli attualmente fuori provincia in Alto Adige e attirarne da altre realtà, è decisivo garantire la possibilità di accedere ad alloggi a costo sostenibile, in particolare per quanto riguarda il mercato degli affitti”, concordano ASGB, CGIL/AGB, SGBCISL, UIL-SGK e Assoimprenditori.
In un documento comune vengono individuate diverse proposte. Tra le più innovative ce n’è una che andrebbe a incidere direttamente sull’elevato costo dei terreni che è la principale causa che porta al caro-casa.
Qual è la novità? Attualmente i Comuni devono destinare almeno il 60 per cento delle nuove aree edificabili all’edilizia agevolata. La legge prevede anche la possibilità per i Comuni di acquistare aree edificabili già esistenti che in questo caso devono essere destinati per intero all’edilizia agevolata. La proposta di Assoimprenditori e sindacati ridefinisce i parametri di accesso alle aree per l’edilizia agevolata, slegandola dal reddito. Ogni residente dovrebbe avere parità di accesso alle graduatorie per costruire la propria prima casa oppure per realizzare alloggi da affittare per 20 anni a canone provinciale a chi vive, lavora o studia in Alto Adige. Il contributo pubblico non sarebbe più legato al terreno come avviene oggi per l’acquisto del terreno o la copertura degli oneri di urbanizzazione, ma destinato esclusivamente per l’alloggio alle famiglie in base al loro fabbisogno.
Tra le altre proposte contenute nel documento comune di ASGB, CGIL/AGB, SGBCISL, UIL-SGK e Assoimprenditori ci sono la messa a disposizione di nuove aree edificabili, la riqualificazione di aree già utilizzate (ad esempio areali militari o ferroviari) e la costruzione di studentati e di case albergo per i lavoratori.
Organizzazioni sindacali e imprese concordano anche sul fatto che per il futuro dell’Alto Adige sia decisivo puntare sul settore produttivo come principale motore di sviluppo dell’economia locale: “Già oggi – si legge nel documento firmato da sindacati e Assoimprenditori – il settore manifatturiero è il più importante in termini di contributo al PIL, all’occupazione di alta qualità, all’internazionalizzazione e all’innovazione”.
Il documento è stato inoltrato anche a tutti i partiti rappresentati in consiglio provinciale: “Siamo pronti a condividere le nostre proposte con la politica e le altre parti sociali”, si sono detti disponibili al confronto i firmatari del documento comune.
In allegato: documento comune firmato
Nella foto i firmatari del documento: Tony Tschenett (segretario provinciale ASGB), Cristina Masera e Alfred Ebner (segretari provinciali CGIL-AGB), Michele Buonerba (segretario provinciale SGBCISL), Toni Serafini (segretario provinciale UIL-SGK) e Vinicio Biasi (Vice-Presidente Assoimprenditori Alto Adige con delega alle Relazioni sindacali)