In merito alla mozione approvata ieri (9 novembre) dal Consiglio provinciale riguardante la riforma di IDM Alto Adige, Assoimprenditori sottolinea alcuni aspetti importanti.

“Restiamo convinti che l’idea di fondo della fusione fosse giusta. Un marchio non può essere gestito da diversi attori. C’è bisogno di un unico brand manager responsabile, perché tutti i punti di contatto di un marchio devono essere gestiti in maniera uniforme. Alla base della decisione di allora c’era anche la necessità di evitare doppioni e rendere più efficienti i servizi alle imprese, in modo da creare un’organizzazione incisiva a sostegno dell’intera economia altoatesina”, così il Presidente di Assoimprenditori, Heiner Oberrauch.

Che non sia stato possibile raggiungere questi obiettivi è un dato di fatto più volte rimarcato anche da Assoimprenditori. “Siamo convinti che il motivo sia stata la successiva integrazione delle 10 organizzazioni turistiche all’interno di IDM, su cui è stata poi concentrata una parte troppo rilevante dell’attività, facendo finire in secondo piano altri ambiti”, così Oberrauch.

La necessaria riforma di IDM dovrà tenere presenti in particolare tre aspetti:

1. È necessario una gestione uniforme del marchio. Il posizionamento di un marchio si ripercuote su tutti gli ambiti economici: ogni prodotto, ogni servizio, ogni innovazione, il nostro paesaggio curato e i servizi pubblici efficienti fanno parte del marchio e sono ambasciatori dell’Alto Adige sul nostro territorio e all’estero.
2. Il compito centrale è quello di posizionare l’Alto Adige attraverso una gestione consapevole e sostenibile del marchio per la nostra splendida terra in tutti i settori.
3. Un punto non meno importante riguarda l’ottimizzazione dei costi di struttura. Dobbiamo tutti tendere all’efficienza. Le risorse liberate in questo modo permettono grandi possibilità di intervento nelle singole aree strategiche.