Se il Parlamento con il sostegno dei Parlamentari altoatesini approva le drastiche disposizioni fiscali del Governo Prodi così come annunciate adesso, allora Assoimprenditori teme per la sicurezza dei posti di lavoro e l’esistenza stessa di molte aziende in Alto Adige. “L’Austria ha fortemente ridotto le imposte sulle società, qui da noi sta accadendo proprio il contrario e la Giunta provinciale esita tutt’ora a ridurre l’IRAP anche soltanto di un punto percentuale!”. In questi termini il Presidente di Assoimprenditori Alto Adige, Christof Oberrauch, commenta le recenti proposte del Governo.

Varie disposizioni del Governo Prodi colpiscono soprattutto le aziende di una zona di confine, come l’Alto Adige, mettendo a rischio la loro stessa esistenza, tra queste il trasferimento forzoso all’INPS di una parte del TFR, il minacciato aumento dell’addizionale comunale, la reintroduzione dell’imposta di successione e la tassazione aggiuntiva per i veicoli aziendali.

Nella manovra finanziaria l’unico aspetto più o meno positivo è, secondo Assoimprenditori, la conferma di una almeno parziale diminuzione del costo del lavoro. Tale conferma perde però di valore in quanto l’IRAP non viene ridotta in modo sensibile.

Se la maggior parte del TFR maturando per i lavoratori sarà trasferito all’INPS, ciò si traduce in una pericolosa uscita di liquidità dalle aziende, se il Governo non introduce contemporaneamente altre misure compensative. Assoimprenditori critica che il Governo voglia adottare tagli di questo tipo senza trovare un accordo con le parti sociali e voglia contabilizzare questa operazione nella Finanziaria come un’entrata, anche se in realtà non è altro che l’accensione di un debito nei confronti dei lavoratori.

Assoimprenditori diffida i comuni dall’aumentare le addizionali IRPEF ed ICI e dall’introdurre nuove imposte per altri scopi, come sarebbero autorizzati a farlo da Roma. Un ulteriore aggravio fiscale limiterebbe in Alto Adige il potere d’acquisto di ampie fasce della popolazione, inducendo inoltre sempre più aziende a valutare di delocalizzare al di fuori dell’Alto Adige e dell’Italia. Ciò avrebbe pesanti conseguenze sulla sicurezza dei posti di lavoro, sul gettito fiscale e quindi sul bilancio provinciale, nonché sulla pace sociale.

Per cittadini ed aziende è da criticare nella stessa misura la reintroduzione della tassa di successione, anche se sotto forma di imposta catastale o di registro.

Il ceto medio e le aziende riceveranno un ulteriore aggravio, perché il Governo con un decreto legge vieta la detrazione delle spese per le automobili aziendali ed introduce per gli utenti altri costi tramite la compensazione fiscale, anche con effetto retroattivo. E’ forse questa la risposta di Roma alla sentenza dell’Unione Europea sull’illegittima limitazione della detrazione dell’IVA sui mezzi aziendali?

Questi pochi esempi dimostrano che la manovra finanziaria non corrisponde in alcun modo alle promesse che la coalizione di centro-sinistra ha fatto in campagna elettorale e che il risanamento dei conti pubblici avviene soprattutto a scapito del ceto medio e dell’economia già pesantemente tassate. Per tutti questi motivi Assoimprenditori si attende che i Parlamentari altoatesini in fase di approvazione delle relative disposizioni legislative facciano valere la particolare situazione dell’Alto Adige come zona di confine, che si deve affermare sulla concorrenza di altre regioni più avvantaggiate che si trovano all’estero, lontano soltanto pochi chilometri.