“Ridurre sempre di più i contributi diretti, incrementando invece gli interventi strutturali. Quindi, meno finanziamenti a pioggia, meno burocrazia ed in compenso meno tasse ed oneri per tutti. Ciò che occorre, dunque, è cambiare mentalità, ed è questo l’appello che vorrei lanciare oggi a tutti voi”: è questa dichiarazione fatta dal Presidente Christof Oberrauch (Durst e Alupress Spa) l’11 gennaio scorso a Bolzano in occasione del Ricevimento degli Imprenditori che viene in mente ad Assoimprenditori Alto Adige sentendo l’attuale dibattito sulla suddivisione dei mezzi del fondo di rotazione.

Tutta l’economia, indipendentemente dallo specifico settore, sta attraversando anche in Alto Adige un periodo difficile e soprattutto incerto. Sebbene si stiano registrando i primi deboli segnali di una lenta ripresa, superata la crisi non ci sarà più niente come prima. Ciò significa che i metodi utilizzati fino adesso a sostegno dell’economia devono essere fondamentalmente rivisti. Problemi nuovi hanno bisogno di soluzioni nuove. Cambiare mentalità è, quindi, necessario non solo per gli imprenditori, ma anche per i politici, la pubblica amministrazione ed i cittadini. Nel momento che diminuiscono i fondi pubblici disponibili, non è più possibile finanziare tutto. Se ogni categoria cerca di accaparrarsi una fetta di bilancio pubblico senza farsi scrupolo degli altri e dell’interesse comune, la torta da spartire non basterà mai, con il risultato che finirà presto, lasciando tutti a bocca asciutta. In quest’ottica Assoimprenditori Alto Adige apprezza gli sforzi dell’Assessore provinciale Thomas Widmann di trovare un equilibrio tra gli interessi dei diversi settori economici.

Le riforme strutturali sono, quindi, indispensabili, sia per superare la crisi, sia per affrontare il periodo successivo. L’economia deve essere vista nel suo complesso. L’Alto Adige ha bisogno di piccole, medie e grandi imprese che si integrano fra loro ed hanno bisogno a loro volta le une delle altre. Il ruolo delle “aziende guida” non deve poi essere perso di vista. Se le aziende a causa della crisi producono meno e l’Alto Adige dovrà in futuro versare di più a Roma, allora servirà soltanto risparmiare a tutti i livelli ed in tutti i settori, soprattutto anche sul fronte della burocrazia. Deve essere possibile – come previsto dalla manovra anticrisi – ridurre gli oneri burocratici del 20 percento, e magari ottenere ulteriori diminuzioni, rinunciando alle richieste non indispensabili. In questo modo si libererebbero le risorse per gli interventi sostanziali e programmatici, anche in futuro irrinunciabili, quali ad esempio l’incentivazione mirata dell’innovazione nelle aziende per garantirne la competitività.