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Più forte l’industria, più alte le retribuzioni
Per aumentare il livello medio delle retribuzioni, bisogna puntare sull’industria, perché è il settore con la più alta produttività, la maggiore propensione agli investimenti e all’internazionalizzazione. È questo il risultato di fondo di un’analisi dell’OCSE presentata oggi (1° febbraio 2024) a Trento.
Il settore manifatturiero realizza il 24,7 cento del PIL altoatesino
Dallo studio emerge un punto di forza della Provincia di Bolzano riferita proprio alla re-industrializzazione avvenuta nel corso degli ultimi anni. Rispetto al resto d’Italia, il valore aggiunto del settore manifatturiero in senso stretto è cresciuto del 55 per cento tra il 2007 e il 2021 superando quota 4 miliardi di euro (5,7 miliardi comprendendo anche le costruzioni, che portano la quota del PIL del settore manifatturiero al 24,7 per cento complessivo: il tutto, utilizzando una minima parte del territorio, considerando che solo lo 0,3 per cento della superficie dell’Alto Adige è adibita a zona produttiva).
Dall’analisi comparativa tra le varie regioni si nota chiaramente come le retribuzioni in Alto Adige siano nettamente più elevate di quelle del Trentino in tutti i settori e che a livello settoriale sono le attività del manifatturiero a garantire mediamente gli stipendi migliori.
Le imprese strutturate e esportatrici pagano meglio
Viene rimarcato inoltre che le retribuzioni crescono al crescere delle dimensioni aziendali (in particolare le imprese tra 50 e 250 addetti sono quelle che offrono le retribuzioni medie maggiori) e dell’internazionalizzazione delle imprese. Su questi aspetti Bolzano è sì davanti a Trento, ma sia il numero di grandi imprese sia la quota di export sul PIL è ancora inferiore a quelle di regioni limitrofe come Tirolo, Veneto o Lombardia.
Biasi (Piccola Impresa): l’Alto Adige ha bisogno di una politica industriale
“Questi dati – spiega il Presidente del Comitato della Piccola Impresa e delegato per le relazioni sindacali di Confindustria Alto Adige, Vinicio Biasi – confermano in pieno quanto avevamo già sottolineato nel documento comune firmato nell’ottobre 2022 insieme alle organizzazioni sindacali: anche in Alto Adige c’è bisogno di una seria politica industriale a sostegno di quelle imprese che – grazie alla loro maggiore produttività e al bisogno di affermarsi su mercati internazionali – sono in grado di garantire i posti di lavoro maggiormente qualificati, le retribuzioni medie più alte e i maggiori investimenti sul territorio”.