L’industria in Alto Adige che – si ricorda – dà lavoro a 30.000 addetti, non può far fronte ancora per molto ai prezzi dell’energia elettrica che sono esageratamente alti, oltre un terzo in più rispetto ai paesi della concorrenza. Il Presidente di Assoimprenditori Christof Oberrauch avverte che i gruppi internazionali potrebbero delocalizzare le proprie sedi produttive altoatesine se qui in provincia gli svantaggi territoriali non vengono compensati con decisioni coraggiose.

In Alto Adige lavorano 5.000 persone in aziende produttive che dipendono dall’estero. Si tratta di filiali di gruppi stranieri e di proprietari che hanno la sede centrale all’estero. Per esperienza si può affermare che le case madri di grandi gruppi non si creano molti problemi quando si tratta di spostare le proprie aziende con sede in zone con evidenti svantaggi in altre regioni che sono sensibilmente più vantaggiose per quanto riguarda il costo del lavoro, la pressione fiscale e le spese energetiche. Tali delocalizzazioni servono a ridurre i costi di produzione e ad offrire i prodotti a quei prezzi che vengono ancora pagati sul mercato. Gli svantaggi legati al territorio mettono in pericolo i posti di lavoro.

Oberrauch sostiene il Presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, nella sua richiesta di ridurre a livello nazionale del 20 percento il costo dell’energia elettrica e di attuare una maggiore liberalizzazione del settore dell’energia. Assoimprenditori sollecita la Giunta provinciale altoatesina a trovare ed intraprendere insieme ai Colleghi tirolesi delle soluzioni comuni per favorire l’importazione di energia collegando le rispettive linee al Brennero, a Passo Resia ed a Winnebach.

Secondo il Direttore di Assoimprenditori Udo Perkmann cambia poco nel prezzo dell’energia se i grandi consumatori dell’industria in Alto Adige acquistano l’energia a prezzi scontati sul libero mercato grazie ai consorzi d’acquisto e se le aziende di medie e piccole dimensioni possono contare su piccoli sconti grazie alle convenzioni con i fornitori locali. A causa dell’esplosione del prezzo del petrolio, delle oscillazioni del dollaro e dei disordini politici nel Medio Oriente questi limitati vantaggi non compensano di gran lunga gli svantaggi che gravano in Italia sulle aziende e sui privati a causa dell’eccessiva tassazione e della carenza di energia elettrica.