L’Alto Adige fa bene a creare anche in futuro le premesse per un’efficiente politica a sostegno delle famiglie. Per questo motivo da mesi Assoimprenditori Alto Adige si sta impegnando affinché il bilancio provinciale sia ripensato criticamente per trovare i mezzi necessari per le decisioni strategiche che sono indispensabili per il futuro sostenibile dell’economia e della società. In questo modo si dovrebbero liberare anche quei mezzi finanziari che rendono possibile una riduzione di tasse ed imposte per i cittadini e le aziende. L’esonero delle famiglie dal pagamento dell’addizionale IRPEF e la diminuzione dell’aliquota IRAP sono dei punti principali dell’accordo sulle tematiche fiscali che Assoimprenditori Alto Adige e le organizzazioni sindacali hanno firmato il 18 maggio scorso.

Che negli anni scorsi le aziende hanno dato un contributo fondamentale per rafforzare il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti emerge anche dai dati pubblicati di recente dall’Istituto di Ricerca Economica (IRE) della Camera di commercio di Bolzano: nel quadriennio 2005 – 2009 le retribuzioni in Alto Adige sono cresciute in misura maggiore al tasso in inflazione. Secondo i dati resi noti dalla Società di consulenza OD&M (Organization, Design & Management) le retribuzioni in Alto Adige tra il 2005 ed il 2009 sono cresciute maggiormente che a livello nazionale per tutte le categorie di lavoratori dipendenti. L’aumento medio delle retribuzioni lorde degli impiegati è del 17,2 percento (la media nazionale è del 12 percento), quello degli operai è dell’11,6 percento (9,1 percento è l’aumento medio nazionale). L’indice dei prezzi al consumo nello stesso periodo è cresciuto del 9,9 percento. Anche in un anno difficile dal punto di vista economico come il 2009 le retribuzioni in Alto Adige hanno continuato ad aumentare, più precisamente del due percento, mentre i prezzi quell’anno sono aumentati solamente dello 0,8 percento.

Gli imprenditori altoatesini daranno anche in futuro il loro contributo. A lunga scadenza può venire distribuito comunque soltanto quello che viene prodotto. Bisogna, quindi, innanzitutto aumentare la produttività in quanto una maggiore produttività porta immediatamente a retribuzioni più elevate. E’, inoltre, necessario che tramite riforme strutturali vengano defiscalizzati i componenti della retribuzione in modo tale che ai dipendenti dallo stipendio lordo rimanga in busta paga una retribuzione netta più alta. In questo momento per ogni ora di lavoro le aziende pagano più allo Stato che al dipendente. A livello europeo l’Italia ha la pressione fiscale più alta. Ciò non danneggia soltanto la competitività delle aziende, ma rappresenta un peso anche per i redditi dei dipendenti delle aziende. 100 Euro che il dipendente riceve di stipendio netto in busta paga equivale a circa 230 Euro di costo del lavoro per l’azienda. E’ necessario, quindi, che ci sia un impegno comune delle parti sociali e di tutti i politici affinché a livello nazionale vengano finalmente compiuti i passi necessari per ridurre la pressione fiscale in particolare sul fattore lavoro. Soltanto in questo modo si può garantire nel tempo il potere d’acquisto dei dipendenti e delle famiglie in Alto Adige ed in tutt’Italia.