Comunicato stampa - Assoimprenditori Alto Adige accoglie con soddisfazione il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri che sblocca una parte dei pagamenti dei debiti delle pubbliche amministrazioni verso le imprese. “E’ un segnale nella giusta direzione, che risponde ad uno dei problemi più urgenti delle nostre aziende: la carenza di liquidità”, spiega il Presidente di Assoimprenditori, Stefan Pan (Pan Surgelati Srl).

Ora diventa prioritario che tutte le amministrazioni interessate – lo Stato, ma anche Provincia, Comuni e Asl – attuino da subito le nuove misure. “Le imprese hanno diritto ad essere pagate con puntualità per le loro prestazioni. Ci aspettiamo che i 90 miliardi di euro di debiti pregressi vengano liquidati al più presto e che in futuro vengano rispettati i tempi previsti dalle direttive comunitarie, che fissano in 30 giorni il termine massimo entro cui la pubblica amministrazione deve pagare i propri fornitori”, prosegue Pan, che ricorda come lo sblocco dei pagamenti alle imprese avrà effetti positivi sull’economia. La liquidazione dei 40 miliardi di euro di debiti porterebbe, secondo le stime del Centro Studi di Confindustria, a 10 miliardi di nuovi investimenti ed alla creazione di 250 mila nuovi posti di lavoro in cinque anni. “Rispetto ad altre realtà italiane, la situazione altoatesina è sicuramente migliore – aggiunge il Presidente di Assoimprenditori –, ma può essere ulteriormente ottimizzata. I ritardati pagamenti sono infatti spesso legati alla burocrazia che fa allungare a dismisura il tempo che intercorre tra la fine dei lavori e l’effettiva liquidazione della somma spettante. Con la nuova regolamentazione speriamo, inoltre, di non dover più assistere ad un generalizzato stop dei pagamenti alle imprese, così come avvenuto negli anni passati, compreso l’ultimo”.

L’augurio di Assoimprenditori Alto Adige è che lo sblocco dei pagamenti alle imprese sia accompagnato da una normativa snella che consenta alle imprese di recuperare al più presto le somme a loro spettanti e che in futuro eviti l’accumularsi di ulteriori, oggi insostenibili, debiti nei confronti dei fornitori della pubblica amministrazione.