Comunicato stampa - Per svilupparsi e continuare a crescere anche sui mercati internazionali, le imprese hanno bisogno di risorse finanziarie adeguate. Negli ultimi anni queste risorse sono però spesso venute a mancare: secondo i dati della Banca d’Italia, dal 2011 ad oggi i crediti bancari concessi alle imprese altoatesine sono calati di un miliardo di euro, scendendo da 15,4 a 14,4 miliardi. “Imprese, banche, politica, Confidi e Alto Adige Finance: dobbiamo fare gioco di squadra per sfruttare in pieno le possibilità di manovra che abbiamo in Alto Adige per rilanciare gli investimenti e l’occupazione”, è l’appello del Presidente di Assoimprenditori Alto Adige, Stefan Pan (Pan Surgelati Srl).

Le tre direttrici lungo le quali muoversi sono chiare e sono state riprese anche dal “position paper” in materia di credito approvato nei giorni scorsi dal Comitato di Presidenza di Confindustria. “Bisogna innanzitutto ridare slancio al mercato del credito attraverso gli strumenti di garanzia, in particolare i Confidi. Grazie ad un’attenta gestione negli anni passati, la Camera di Commercio oggi dispone di fondi che potrebbero essere utilizzati per rafforzare i consorzi di garanzia. In questo modo le imprese potrebbero contare su un sostegno diretto, slegato da qualsiasi onere burocratico”, afferma Pan, che chiede uno sforzo anche agli stessi Confidi: “Bisogna puntare a diventare sempre più professionali, in modo da utilizzare al meglio i fondi a disposizione, aiutando le imprese ad ottenere crediti alle migliori condizioni possibili”.

Secondo elemento centrale è un’attenzione maggiore alle nuove forme di finanziamento. “Le nostre imprese hanno un’elevata dipendenza dal credito bancario. In un periodo in cui questo è in calo, ma anche in un’ottica di crescita futura, è necessario aprirsi a canali di finanziamento alternativi, a partire dal capitale proprio. In questo campo sarà decisivo l’apporto di competenza e di risorse che saprà dare Alto Adige Finance insieme ad altri partner istituzionali come Laborfonds e le stesse banche. Con il contributo di tutti, il fondo strategico a sostegno dell’economia locale potrà essere un volano eccezionale proprio per le imprese a maggiore potenziale di sviluppo”, sostiene convinto il Presidente di Assoimprenditori.

La terza misura riguarda i pagamenti puntuali alle imprese da parte della pubblica amministrazione. “Il problema riguarda in maniera particolare chi effettua lavori o fornisce servizi, ma non solo. Basti pensare che lo stop ai contributi è stato necessario proprio perché i ritardi accumulati in questi anni comportavano un’attesa di diversi anni per la liquidazione delle somme spettanti alle imprese. Le aziende hanno il dovere di pagare puntualmente imposte e tasse; allo stesso modo è un loro diritto vedersi pagati puntualmente i crediti che hanno nei confronti della pubblica amministrazione”, conclude Pan.